
Il Parlamento iraniano vuole rendere reato la diffusione di presunte informazioni false. Anche i rapporti “eccessivamente drammatizzati” devono essere puniti.
Alla luce delle proteste anti-sistema in corso in Iran, il Parlamento sta progettando una legge severa contro le “false informazioni”. Il presidente del comitato giudiziario, Kasem Delchosch, ha dichiarato sabato, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa statale Tasnim: “Non è possibile che tutti diffondano informazioni senza averne verificato la veridicità”. Pertanto, le “fake news” e le notizie “eccessivamente drammatizzate” sui social media dovrebbero essere classificate come reato. Gli autori dovrebbero quindi aspettarsi una denuncia penale, ha detto il deputato.
Nei quasi tre mesi di proteste contro la leadership della Repubblica islamica, Internet e i social media sono i canali più importanti per il movimento di protesta per diffondere immagini e video. I media in Iran sono gestiti dallo Stato. Sono autorizzati a riferire solo ciò che è approvato dalle autorità.
Dall’inizio delle proteste, a metà settembre, il governo ha limitato massicciamente internet e bloccato quasi tutti i servizi di messaggistica breve per impedire la diffusione di notizie critiche. I manifestanti, tuttavia, continuano a trovare modi per aggirare l’ostacolo.