
Secondo un nuovo studio, in futuro potrebbe essere possibile sviluppare nuovi trattamenti contro il cancro con alcuni componenti di patate, pomodori e melanzane.
Sì, avete letto bene. Secondo un nuovo studio condotto in Polonia, verdure come patate, pomodori e melanzane potrebbero essere molto utili in futuro per creare nuovi trattamenti contro il cancro.
Citando lo studio, pubblicato su Frontiers in Pharmacology, una rivista scientifica, il DailyMail spiega che è già stato suggerito in passato che i glicoalcaloidi, sostanze chimiche naturali presenti in molti alimenti, hanno alcune proprietà che aiutano a combattere il cancro.
Leggi anche: Questo non ve lo aspettavate. La mancanza di igiene è collegata a tre tipi di cancro
Gli scienziati hanno quindi voluto indagare, ancora una volta, sull’effetto di questi alimenti e piante. Hanno quindi esaminato gli studi precedentemente pubblicati su queste sostanze, che sono abbondanti nelle patate, nei pomodori e nelle melanzane.
Si sono concentrati in particolare su cinque glicoalcaloidi (solanina, caconina, solasonina, solamargina e tomatina) e sui loro effetti. Questo perché, secondo Magdalena Winkiel dell’Università Adam Mickiewicz di Poznań, in Polonia, potrebbero essere utilizzati per sviluppare trattamenti in futuro.
In questo modo hanno potuto scoprire che la solanina, ad esempio, impedisce alle sostanze chimiche potenzialmente cancerogene di svilupparsi e di essere pericolose per l’organismo. Inoltre, il team spiega che questo glicoalcaloide può sradicare alcune cellule di un tipo specifico di leucemia, spiega il giornale.
La caconina, invece, ha proprietà antinfiammatorie, con il potenziale di trattare la sepsi, e la solamargina può impedire la riproduzione delle cellule del cancro al fegato, hanno ricordato i ricercatori. La tomatina aiuta inoltre l’organismo a “uccidere” le cellule cancerogene.
Secondo i ricercatori, i trattamenti con queste caratteristiche potrebbero rivelarsi cruciali perché mirano alle cellule staminali del cancro, che causano una maggiore resistenza ai farmaci antitumorali.
Tuttavia, i ricercatori sottolineano anche che non sono ancora state condotte sufficienti ricerche sugli esseri umani per dimostrare il vero effetto di queste sostanze.