
L’attrice Charlotte Le Bon passa per la prima volta dietro la macchina da presa in un film personale e delicato
Dopo due cortometraggi, Charlotte Le Bon si ispira a un dramma personale che si tinge di affetto per il fantastico. La regista gira Falcon Lake come un’ode alla natura del suo paese natale, il Quebec. Le sue immense foreste sono l’ambientazione principale per il risveglio di due adolescenti terribilmente impacciati. Falcon Lake è stato presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes e uscirà mercoledì 7 dicembre.
Premio Louis Delluc per l’opera prima
Invitato da un’amica della madre, Bastien, 13 anni, trascorre le vacanze con la famiglia in un cottage nella foresta. Lì incontra Chloé, 16 anni, con cui deve condividere la stanza. Con un gruppo di amici, trascorrono molto tempo ai bordi di un lago che Chloe crede sia infestato da un adolescente morto mentre nuotava. Avendo rischiato di annegare da bambino, Bastien è l’unico a non voler nuotare lì. Ma, innamorato di Chloé, cede alla sua richiesta.
Sebbene Charlotte Le Bon confessi di non avere la vocazione di diventare regista, nel suo primo lungometraggio mostra una bella padronanza tecnica e formale. Questo le è valso il recente Premio Louis Delluc per l’opera prima. Adattato dalla graphic novel Une sœur (Casterman) di Bastien Vivès, Falcon Lake ha il fascino delle storie di adolescenti. Luogo di scoperta di sé e degli altri, è anche la porta di accesso a ogni sorta di pericolo.
Un’estate autunnale
La natura estiva della verdeggiante foresta del Quebec è tuttavia impregnata di un’atmosfera autunnale. Un’atmosfera che si adatta alla fine dell’infanzia e alla storia di fantasmi che ossessiona Chloé. Dominano le immagini dorate, che si ritrovano negli ambienti boscosi del cottage e nelle calde luci della sera. Ma questa bella immagine è in qualche modo controbilanciata da scene di vita quotidiana senza molto contenuto drammatico, fino a quando la trama non subisce un’accelerazione.
Charlotte Lebon, tuttavia, punteggia la sua storia di stranezze, come le prime manifestazioni di desiderio tra Bastien e Chloé, o l’onnipresenza di questa figura vestita di un lenzuolo con due occhi neri che infesta il film. È Chloe che si identifica con il fantasma che la ossessiona, o il fantasma stesso? La fine ci darà la risposta alla vera natura di Chloe. Nonostante un ritmo un po’ lento, Falcon Lake ha molte qualità che fanno ben sperare per un nuovo regista da seguire.